Come Riconoscere un Buon Allevatore

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Cibo per cane corso
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cuccioliPREMESSA:

Qualcuno è infastidito dal fatto che io abbia redatto questa guida, perché può dare informazioni utili ad escludere l’acquisto di cuccioli provenienti da alcune cucciolate, ovvero quelle di coloro che non hanno seguito il codice etico dell’allevatore nel produrre le cucciolate stesse. Il codice etico … insomma in parole povere, l’almeno minimo buon senso che si deve seguire, quando si mettono al mondo delle vite, e le si mette in mano a delle famiglie. Il codice etico che non ha senso redigere e sottoscrivere se poi non se ne può parlare…Lo stesso dettato da ENCI ma che poi ENCI di fatto nulla fa per farlo rispettare, come invece avviene in altri paesi, in cui il buon senso è lo stesso ma lo si fa applicare, non dando il pedigree a figli di cani che non hanno i requisiti per potersi riprodurre. Per cui ritengo doveroso dare agli utenti uno strumento per valutare da se come cercare di non incappare in un acquisto incauto, visto che purtroppo pedigree e/o affisso ENCI non sono sufficienti per stare tranquilli sull’acquisto effettuato quando invece dovrebbero essere garanzia di qualità. E vabbè, poi ci sta anche la sfortuna che, fatto tutto come si deve, qualche guaio capita comunque, ma quantomeno cerchiamo di evitarlo il più possibile facendo ciò che è in nostro potere.

Ritengo che sia giusto fare informazione e chiarezza, e quegli allevatori che fanno le cose secondo coscienza possono dormire sonni tranquilli, che loro non saranno “danneggiati” nella loro attività di allevatori, nel caso qualcuno legga il mio articolo, rivolto A CHIUNQUE sia interessato all’acquisto di un cucciolo, per mettere loro in guardia da CHIUNQUE fa cose non etiche, nella sua attività allevatoriale, più o meno amatoriale, più o meno professionale che sia, perché ricordo che anche mettere al monto una sola cucciolata, anche solo la scappatella “fra Fufi è Bubi”, è considerato allevare… e hanno sempre in mano delle vite…che danno sempre in mano a delle famiglie…

Ricordo quindi a coloro che vendono cani di razza, che i dati che io spiego come consultare, sono pubblici e pubblicamente consultabili DA CHIUNQUE sul sito ENCI, sotto la sezione LIBRO GENEALOGICO. Ricordo che loro hanno firmato la liberatoria di cui segue immagine, che si trova in calce al modello A e modello B ENCI, ovvero i due moduli da compilare firmare e consegnare per ottenere i pedigree dei cuccioli che verranno poi messi in commercio. Ricordo che sono obbligati a firmare la liberatoria, in quanto se non firmano, non possono ottenere il servizio richiesto, ovvero l’emissione dei pedigree per i cuccioli prodotti, sebbene sia loro facoltà rifiutarsi di acconsentire al trattamento dei dati proposto da ENCI in tale modulo, ma siccome è illegale vendere cani di razza senza pedigree, se mai si vuol vendere cani ad importi di 4 cifre, si è costretti a firmare, e a far pubblicare quindi i dati sul sito ENCI. Io ho solo redatto una guida su come consultarli.

E non lo faccio per vendere di più, per rubare clienti o screditare qualcuno in particolare, perché io non ho cuccioli disponibili 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, faccio una cucciolata all’anno si e no, però amo i cani, e ci tengo alla razza che allevo, però mi da fastidio vedere cose fatte senza criterio, e mi rendo conto, ahimè, anche a sentire racconti di amici e conoscenti, nonché contando ciò che è accaduto anche a me in prima persona, di quanti cani con problemi ci siano in giro (per carità anche provenienti da altri paesi non solo italiani), per cui cerco di fare quanto è in mio potere, per tutelare la razza che amo ed allevo.

ENCIconsensoAB

MA VENIAMO A NOI

Io lo dico sempre, da quando è diventato un lavoro allevare, il rischio è di imbattersi in chi pensa più al guadagno che a far bene quel che fa. Non è facile districarsi fra privati, professionisti, cucciolatori della domenica, cagnari senza scrupoli e la classica vecchia “sfiga” che capita comunque anche quando sembra che tutto sia stato fatto come si deve. Ho scritto un articolo sul costo di un cucciolo, per cercare di far capire cosa comporta allevare, quali sono i costi e perché, si chiede tanto per un cucciolo, è un post un po’ polemico, certo, perché a volte si raggiunge il limite, esasperati da quelli che ti accusano di essere un ladro, di speculare su una vita, o di quelli che invece speculano sulla tua e cercano di spendere il meno possibile. Il problema è che il mondo dell’allevamento è una jungla da cui non è facile uscire indenni, e le mie cantonate le ho prese anche io. Questo è il codice deontologico per quanto riguarda la salute dei riproduttori e la loro tutela, sul sito del club che tutela la nostra razza in Italia, e che DOVREBBE seguire chi alleva pastori svizzeri, che poi segue la falsa riga di quello ENCI. Quello ENCI è il codice che gli allevatori con affisso devono firmare per ottenere lo stesso, una sorta di “buon senso”, di regole del buon padre di famiglia, che sbandierano tutti, ma non tutti seguono. Ricordo che ENCI consiglia anche a chi non è socio, di rifarsi al codice deontologico redatto dal CLUB che tutela, in italia, la razza allevata. Come dovrebbe essere, e cos’è che succede invece più frequentemente? Per cui qualcosa non torna? Beh… dovrebbe essere ormai noto a tutti, invece a quanto pare NO, perché qualcuno ci casca sempre… e quindi non fa mai male ripeterlo… che

I CUCCIOLI NON SI COMPRANO IN NEGOZIO!

Un allevatore in primis, non darebbe in conto terzi i suoi cuccioli se ci tenesse, un allevatore serio ama i suoi cuccioli, li ha visti nascere, ci tiene, vuole fare “il terzo grado” a chi li prende, assicurarsi che vadano a stare bene. Voi dareste i piccoli che avete visto nascere a un negoziante che li mette in vetrina, e che li vende a chiunque li chieda? Io dico di no, quindi, come può farlo un allevatore serio? Lo so, che molti animalisti dicono che chi vende cuccioli specula sulle vite, e quindi molti vanno a salvare i cuccioli dall’orco cattivo, credendo che gli allevatori siano tutti così, ma invece così non è, e spero ormai sia chiaro, che ci sono i “canivendoli” e gli allevatori seri che invece amano i loro cani! E non è solo il problema che l’allevatore serio vuol sapere dove vanno i suoi cuccioli, è che un negozio o una vetrina, non è l’ambiente ideale per lo sviluppo psicologico di un cucciolo, che ha determinate esigenze e va gestito in un certo modo, oltre a essere pericoloso per la sua salute, per il rischio di contrarre malattie da adulti ed estranei in visita, o da altri animali presenti, o dalle persone stesse che li toccano e magari hanno cani a casa, perché il sistema immunitario del cucciolo è delicato e non è detto i vaccini siano ancora efficaci, se non addirittura non siano stati fatti (o fatti per davvero).
Spesso i cuccioli in vetrina vengono dalle “puppy mill”, da “fabbriche” in cui le cagne vengono sfruttate in modo intensivo, detenute in condizioni disumane, spesso all’estero ma non è detto, molti di questi cuccioli sono separati troppo presto dalla madre, e vengono dichiarati più vecchi di quello che sono, per passare i controlli perché, un cucciolo PER LEGGE, non può essere ceduto/separato da mamma e fratelli prima dei 60 giorni, e se viene dall’estero deve avere compiuto tre mesi e fatto l’antirabbica, che è ritenuta valida come copertura anticorpale dopo 21 giorni, quindi dovrebbe arrivare qui a praticamente 4 mesi. Ecco perché spesso li fanno entrare illegalmente di nascosto e dichiarano che sono cuccioli italiani, quando invece NON E’ VERO! Se il pedigree (per loro … opzionale) viene dato col cucciolo, E’ FALSO! (quasi sempre almeno…), e spesso purtroppo questi cuccioli si ammalano e restano problemi di salute a vita se per caso si salvano, altrimenti spesso muoiono, dopo sofferenze vostre e loro e grande esborso per pagare i veterinari. Alla fine, tra l’altro se prendete il (falso) pedigree, spendete spesso anche di più di quanto spendereste da un buon allevatore serio! La mia veterinaria dice sempre che alla gente in fondo “sta bene”, perché dopo che gli succede una due volte… e dopo che “gli si spiega”, questi continuano ad andare in negozio e fare lo stesso errore. Peccato ci rimettano esseri innocenti. Esseri innocenti che tra l’altro, spesso, per via di come sono cresciuti, hanno squilibri caratteriali, perché i cuccioli hanno periodi sensibili ben precisi che devono seguire iter ben precisi, e di certo un allevatore non etico o inesperto non fa tutto come si deve… e passati questi periodi, certe cose non si recuperano più, o per lo meno si recuperano solo in parte, e a patto di trovare qualcuno competente, ma di solito lo si cerca quando è troppo tardi, perché inizialmente si attribuisce tutto al fatto che è cucciolo, e quindi si trascura il problema. Chiaramente parliamo di sprovveduti, perché uno avveduto, che magari saprebbe anche porre qualche rimedio ai problemi comportamentali e alle lacune del cucciolo, non farebbe mai un acquisto simile, però è sempre bene ricordarlo che male non fa. Senza contare poi, che spesso questi cuccioli sono solo “simil qualchecosa” e non di razza pura, o comunque certo non particolarmente tipici secondo lo standard di razza, ma questo importa fino a un certo punto per chi vuole un cane da compagnia, per lui sarà il cane più bello del mondo. Ma almeno… non alimentiamo questo vero e proprio mercato di esseri innocenti.
Ormai dovrebbero saperlo tutti insomma, eppure qualcuno ci casca ancora e quindi ancora ripetiamolo

NON COMPERATE I CANI IN NEGOZIO!

Nemmeno se è per salvarli, perché vi fanno pena, perché finché c’è mercato questo viene approvvigionato e ci saranno sempre nuove vittime… l’unico modo per porre fine a questo delirio, è non comprarli. Attenzione, che spesso, alcuni cagnari si spacciano per allevatori seri ed amatoriali e mettono annunci su ebay subito, nelle bacheche dei centri commerciali e negozi di animali ecc.. Fate sempre una ricerca sul web del riferimento (mail o telefono) che trovate in un annuncio, se vi salta fuori che ci sono millemila annunci di millemila razze che sembrano allevate con amore ma che fanno riferimento sempre allo stesso contatto, scappate a gambe levate! Il cagnaro ormai SA cosa dovrebbe dire per sembrare serio, e spesso quindi, si maschera da allevatore serio per fregare gli sprovveduti che comunque un minimo si sono informati o hanno visto Stoppa a striscia la notizia! Insomma, il bravo allevatore vuole conoscerti, vuole sapere chi sei, se ti da il cane ti fa firmare un contratto, ti dice di riportarlo a lui nel caso tu non possa più tenerlo, ti da assistenza e ti aiuta durante la sua crescita, ti da consigli anche a volte quanto pensi non ti servano… insomma è una suocera invadente ed appiccicosa… Ti invita a casa sua anzi, VUOLE che tu vada a casa sua, certo casa, perché la gente pensa a una sorta di fabbrica, di negozio con orari, no, gli allevatori in genere i cani li hanno dove risiedono, grossi o piccoli allevatori che siano , box o meno che abbiano… e quindi quando vai a casa sua l’allevatore ti fa vedere mamma e piccoli (papa non sempre è in allevamento) e vuol vedere anche come ti rapporti con loro…
Diffidate quindi, anche di chi non vi fa vedere mamma e piccoli, da chi fa storie a farvi andare in allevamento, da chi insiste per trovarsi in un posto come autogrill ecc per consegnarvi il cucciolo… Diffidate però, anche da chi li vende a troppo poco, il prezzo per un cane ben allevato non può essere sotto i 7-800 euro, ed il prezzo medio si aggira sui 1000 euro. Tante volte mi son sentita dire, a me non interessa il pedigree pensavo di spendere molto meno. Massimo ti do 300 euro. Credetemi, a fare le cose fatte bene (e c’è sempre l’articolo linkato sopra sul prezzo di un cucciolo) non si può chiedere 300 euro. Con 300 euro non si coprono nemmeno le spese vive. Senza contare che allevare non è solo la spesa viva della cucciolata in vendita… a venderli a 300 euro non ce la facciamo! Se vogliamo fare “quelli seri”!
Coloro che vendono cani a 300 senza pedigree, spesso o “ne fanno tanti” in modo approssimativo e puntano sulla quantità, o hanno fatto le cose alla buona, fin troppo alla buona, senza fare esami per la salute, “tanto cammina bene” quindi sta bene, non ha la displasia ne altre malattie… pensano, e magari ci credono anche, peccato che, allevare comporta avere conoscenze che non tutti hanno, e quindi, fosse anche che la buona sorte ci mette la sua e comunque escono sani, importante è anche come vengono cresciuti. Quindi ripeto, piuttosto che alimentare anche questo commercio dei cucciolatori della domenica, o di quelli dei grandi numeri (che di certo non trattano benissimo i loro cani e sono equiparabili alle puppy mill dei negozi) andate a salvare un cane in canile. perché anche questi “allevatori” rischiano di fare grossi danni facendo cucciolate a rischio, dato che non controllano niente… e magari non hanno le competenze per gestire bene la cucciolata.

Attenzione anche che a volte, purtroppo, vengono rubati cuccioli in allevamento e rivenduti da malviventi, anche per questo, sarebbe importante evitare incontri fugaci in posti strani! Ma recarsi a vedere la mamma con i suoi cucciolini serena nel suo ambiente famigliare. La gente trova tutti i modi per far soldi, passando sopra tutto e tutti!

Per ultima cosa, i cuccioli PER LEGGE devono avere il microchip, anche se senza pedigree, quindi vale anche se ad es il vicino ha una scappatella “fra Lillo e la Laika” bastardoni doc, e ne volete uno! Sappiate che chiunque ha cuccioli, anche se li regala, SAREBBE tenuto a mettere ai cuccioli il chip per legge, intestato a se stesso, per poi girarlo con un apposito modulo di cessione, al nuovo proprietario. Chi vi dice, che il chip deve metterlo il nuovo padrone, convinto o truffaldino che sia, vi sta dicendo una cosa falsa. Molti lo dicono infatti, è una cosa che ho sentito dire in modo ricorrente, e quindi molti quando poi magari hanno una cucciolata casalinga fanno altrettanto, seguendo quel che è stato detto loro, invece NO! Invece è OBBLIGATORIO che i cuccioli siano dichiarati per tempo all’Asl di competenza, chippati a nome dell’allevatore, che ripetiamo è definito tale anche se ha avuto solo una fuitina fortuita, identificati e ceduti con apposito modulo al nuovo proprietario. Pedigree o meno che abbiano perché abbiamo di tutto, certo, anche qualche allevatore furbone che per non far figurare i cani nati da lui, fa mettere il chip al nuovo proprietario, si fa mandare la fustella col numero di chip e poi richiede il pedigree. Non si dovrebbe fare, dovrebbe chipparli tutti a nome suo e cederli con regolare passaggio di proprietà, ripeto razza o meno che siano, regalati o in vendita che siano. Se il pedigree lo gestisce l’ENCI, il chip e l’anagrafe canina la gestisce l’Asl, una per ogni regione. Da qualche anno, ENCI non rilascia più pedigree se il cane non è identificato tramite chip intestato al proprietario della madre, e la cosa certificata dal veterinario che ha inoculato il chip, ma si sa che in Italia, fatta la legge trovato l’inganno quindi state attenti anche a questo.

Quando anche quindi, qualcuno dice tutte le cose che deve dire per passare per bravo allevatore, fa tutte le cose che abbiamo appena detto devono essere fatte, e i cani sembrano tutti a posto dal punto di vista della salute, o almeno così dice l’allevatore… come facciamo a capire se possiamo fidarci davvero o meno? perché no, non è affatto finita qui.

Vediamo allora di buttare giù qualche altra riga per spiegare come provare a capirci qualcosa …
Allora, intanto i genitori dovrebbero essere testati per le principali patologie della razza, in particolare la displasia (trasversale a tante tante razze), nella nostra c’è anche l’MDR1 che è una sorta di intolleranza ai farmaci, e eventualmente la mielopatia degenerativa, ovvero la SLA dei cani. Non è obbligatoria, ma visto la gravità della patologia IO personalmente la testo e richiedo che siano testati i cani che prendo o con cui faccio accoppiamenti.
Ma ci sono altri dettagli che andrebbero verificati nel riproduttore, ovvero che ci siano tutti i denti, e che chiudano correttamente per la razza, nel caso dei pastori svizzeri, la chiusura deve essere a forbice, si deve verificare che il maschio abbia entrambi i testicoli discesi nello scroto, COME MINIMO, e questo lo verifica anche solo un giudice in expo, per questo sarebbe quantomeno doveroso che ogni soggetto messo in riproduzione, facesse un paio di expo per avere un paio di giudizi e per certificare che è tutto ok. Nonostante il molto buono sia una sorta di smacco per “l’espositore incallito”, è comunque un ottimo giudizio che certifica che è tutto ok e che il soggetto è tipico, anche nel movimento, e ha tutte le caratteristiche che deve avere per rappresentare la sua razza.
Quindi, anche a chi “non piace fare le gare”, e lo capisco benissimo, è noioso… costoso…insomma c’è di meglio da fare con il cane…, prima di riprodurre un soggetto, vorrei dire, almeno un paio di expo falle! Non dico farli diventare campioni, ma farli vedere a uno o un paio di esperti giudici per avere una sorta di ok, prima di usarli per l’allevamento.

Parliamo ora degli esami suddetti. Mielopatia ed MDR1 non sono segnati ufficialmente sul pedigree quindi occorre richiedere i referti all’allevatore, tenendo presente che per entrambe le patologie, un affetto o un portatore sano va sempre accoppiato con un esente per scongiurare di far nascere soggetti affetti, ma al massimo portatori sani, che non avranno quindi mai problemi di sorta. Per maggiori dettagli sulle patologie vi invito a leggere le pagine linkate sopra.
Per quanto riguarda invece la displasia, deontologicamente parlando, sarebbe consigliabile, per scongiurare il più possibile rischi di allevare cani displasici, accoppiare solo cani A e B e semmai C per quanto riguarda le anche e per i gomiti vale lo stesso ovvero 0, BL (borderline) e semmai 1.
Ricordo inoltre che qualcuno dirà che la displasia è multifattoriale, che non è detto non sia stata una botta o la troppa attività fisica a NON far restare il padre e/o la madre nel limite dei gradi ammessi alla riproduzione, e che la displasia è legata anche dalla alimentazione… certo, questo è vero! Ma non sapendo se siamo di fronte ad un caso legato alla genetica o all’ambiente, non esistendo allo stato attuale un test sul DNA per la displasia, per sicurezza si deve evitare la riproduzione di soggetti risultati displasici al controllo radiografico! Controllo che viene effettuato, in Italia, da due centrali di lettura, FSA e Ce.Le.Ma.Sche, controllo effettuato su lastre eseguite da veterinari da loro istruiti ed abilitati per fare le lastre con una tecnica apposita, centrali abilitate per compiere tale controllo, da ENCI che, lo ricordo, è sotto il patrocinio del ministero delle politiche agricole, quindi si parla di DOCUMENTI UFFICIALI!
Ricordo anche, che molti dicono “non ho fatto le lastre definitive, ma le preventive sono a posto”, ora , siccome il mondo è pieno di cani displasici che avevano le preventive a posto, una delle quali è la mia border collie blue merle, risultata B alla preventiva ma D alla definitiva, NO! NON BASTA! Vanno fatte le lastre definitive, che nel pastore svizzero si fanno dopo l’anno di età compiuto. In altre razze, il cui elenco è reperibile sul sito ENCI, le lastre vanno fatte dopo (alcune 15 alcune 18 mesi) in quanto hanno uno sviluppo più lento.
E siccome “i genitori sono sani” non basta altrettanto, perché sempre la mia Border collie Blue Merle è figlia di due A/0 e nipote di 3 A e una B… e tanti altri figli di cani sani che non sono sani li conosco, NO! non basta nemmeno che fossero a posto i genitori, Ci vogliono le lastre di QUEL CANE e fatte quando è ora di farle…

Vediamo cosa significano le sigle elencate sopra riguardanti i gradi della displasia:
A (0 per i gomiti) significa che le anche (gomiti) sono perfette,
B (BL per i gomiti) che sono quasi perfette e
C (1 per i gomiti) che sono leggermente displasiche,
in questo ultimo caso il soggetto è ANCORA AMMESSO alla riproduzione, ma solo con un altro soggetto A (0 per i gomiti), il che significa che sarebbe meglio evitare di riprodurlo a mio avviso, A MENO CHE non abbia veramente doti eccezionali per altre caratteristiche. In teoria l’allevatore dovrebbe puntare a migliorare la razza e non solo produrre cuccioli da vendere, selezione, e i costi che comporta, significa appunto selezionare chi è bene e riprodurre e chi no, e scartare “chi no”.
C’è invece chi riproduce comunque “tutto quello che ha in casa”, magari esasperato dal fatto che, ahime, spesso un soggetto non è a posto. Alcuni lo fanno alla luce del sole altri falsificano i risultati facendo apparire sani genitori che non lo sono, fatto sta che così facendo è sempre più facile che ci siano soggetti non a posto, ovviamente. …Anche se mio malgrado capisco benissimo la frustrazione, avendo io stessa fermato soggetti che non ritenevo idonei alla riproduzione, su cui avevo investito tempo soldi e fatica… appunto si chiama far selezione, purtroppo! E comporta anche questo.
Io sono sempre dell’idea che ci sono tanti cani, e se la razza non è in estinzione, preferisco evitare di accoppiare o prendere un figlio di una C (1 di gomiti), o peggio, e se è per questo evito anche di accoppiare o prendere un BxB (o BLxBL per i gomiti).
Io al massimo accoppio A con A e A con B (quindi 0 con 0 e 0 con BL per i gomiti), ma gli accoppiamenti AMMESSI dal codice etico sono quelli sopra.
Certo, seguire questo schema non è garanzia di sicurezza per quanto riguarda la prole, ma almeno ci si prova!
Interessante sarebbe anche guardare i collaterali, accoppiare dei soggetti ammessi alla riproduzione, ma che hanno come parenti tanti soggetti non sani, è sicuramente più rischioso. Non si possono certamente scartare tutti i riproduttori, ma se ho paura che in una linea di sangue mi esca un problema, non vado ad accoppiarla con una linea di sangue in cui so di certo che il problema si è verificato.
Purtroppo inoltre c’è la abitudine di lavare i panni sporchi in casa propria, anche per evitare i soliti “sputtanamenti” dalla concorrenza, perché è un dato di fatto che la natura non è perfetta e che per quanto uno si impegni succede lo stesso un cucciolo che ha qualcosa che non va, e sebbene succeda a tutti, e quante più cucciolate si fanno quanto è più probabile che prima o poi qualcosa succeda, ovviamente, la “concorrenza” (e spesso anche gli “amici” …) non perde mai occasione per cercare di denigrarti, ed ecco che così, non si è mai in grado di sapere tutto quello che può essere “uscito” da un accoppiamento, e spesso si va alla cieca, districandosi fra malelingue e “infossatori”.
Rimane il fatto che, per l’acquirente, è un casino capirci qualcosa, fra quelli che dicono di far bene ma lo dicono solo, fra quelli che non lo fanno proprio, ma trovano gli sprovveduti magari allettati da un prezzo bassissimo, o attirati da belle parole siti colorati, foto accattivanti, e fra quelli che lo fanno ma la natura (e la sfortuna) ci mette del suo… Insomma è davvero faticoso trovare il posto giusto dove acquistare un cucciolo. Io vi suggerisco di chiedere le prove di quanto dichiarato. Genitori esenti da patologie ereditarie? bene, mostrami i referti. Genitori bellissimi? ok mostrami almeno un giudizio di un giudice che dica che il soggetto è quantomeno tipico. Poi purtroppo non basta, perché si sa che c’è anche modo di “taroccare” i risultati di tali esami, ma almeno ci si prova.

C’è però un utilissimo strumento che è appunto il pedigree online dell’ENCI. Da qui si trovano tutte le cucciolate recenti, ed è possibile consultare le schede dei genitori. E’ sempre consigliabile controllare anche qui se è tutto ok, se la cucciolata è stata fatta con criterio o meno, se i genitori sono testati e hanno preso parte a una o più expo e se sono stati giudicati tipici (almeno un molto buono in somma) possibilmente dopo aver compiuto quantomeno 12 mesi, prima l’abbiamo detto prima, è prestino.

accoppiamenti-recenti qui inserendo sulla destra nelle caselle del padre o della madre come razza “pastore svizzero bianco”, e lanciando “ricerca”, vengono visualizzate tutte le cucciolate recenti, quelle di cui ancora non è stato consegnato il modello B ma che sono nate, quindi cuccioli non nati da molto e probabilmente ancora disponibili. Cliccando sulla zampetta a fianco al nome del padre o della madre si aprono le rispettive schede.
Apriamo quindi una di queste schede e andiamo a vedere che cosa ci dice.

Sulla prima tab abbiamo il “pedigree“, cosi riusciamo anche a capire se è stata fatta consanguineità o meno, cosa che io evito, ma alcuni fanno. Liberi di accettarlo, ma è giusto saperlo/dirlo se ad es. si è deciso di accoppiare padre con figlia o due fratelli, e magari anche spiegare il perché di una scelta che io reputo rischiosa e antietica. Non lo escludo al 100%, posso anche capire che in alcuni casi abbia senso, ma è giusto dirlo e dire il perché. Molti il pedigree in fatti lo prendono e lo mettono in un cassetto e magari nemmeno ci fanno caso…

La seconda tab “anagrafica” ci da i dati generali del cane: quando è nato, il suo chip, il suo numero di pedigree, il suo allevatore e il suo proprietario. queste due schede ci sono per tutti i cani registrati nel pedigree database. Le successive invece potrebbero non essere presenti per tutti i cani, se i dati inseribili non sono pervenuti in ENCI o se ENCI non ha ancora aggiornato lo stato del soggetto.

Nella tab “avvenimenti“, trovate l’eventuale risultato di un controllo radiografico, per capire di che grado di displasia sono i genitori. Se non è presente l’esito, o non è stata eseguita la lastra ufficiale, o non è stata registrata (di solito accade che non la si registri quando non è a posto!), altrimenti può essere che ENCI si sia scordata di inserirla, succede, in questo caso fatevi mostrare un referto dall’allevatore. E suggerite al proprietario del riproduttore di sollecitare ENCI a inserire i dati, funziona garantisco, in poco sistemano! Io personalmente comunque, a scanso di equivoci, consegno sempre tutte le fotocopie dei pedigree, dei referti e dei titoli vinti dei genitori dei miei cuccioli.

Nella scheda avvenimenti è indicato anche se è stato depositato un campione biologico, perché oggi è possibile accertare la paternità/maternità tramite esame del DNA, perché si… spesso vengono dichiarati uno o entrambi genitori non reali, o succede che la cagna sia coperta da più stalloni e non siano tutti figli del padre dichiarato. Che il proprietario della fattrice se ne sia accorto e faccia finta di niente o meno. In caso di richiesta di verifica da parte di qualcuno, con il campione del DNA ciò è fattibile. Nella eventuale scheda “risultati” sono segnati i titoli presi dal cane, quindi prove di lavoro, campionati di bellezza ecc, nonché i singoli risultati di expo, da qui si può quindi vedere se il soggetto è stato portato almeno ad una expo per verificarne quantomeno la tipicità, la dentatura ecc. Attenzione anche qui che ENCI non sempre si ricorda di inserire tutto, eventualmente parlate all’allevatore/proprietario anche per questo.

Nella tab “discendenti“, si trovano le passate cucciolate del soggetto. Da qui capite se l’allevatore è un allevatore o un “cucciolatore seriale”, vedete quanto tempo passa fra una cucciolata e l’altra, quando e quante ne ha fatte la fattrice, quanti figli ha il padre… così potete eventualmente anche informarvi su come sono i loro cuccioli precedenti di carattere, salute e morfologia… che non guasta! L’ideale per una fattrice sarebbe non farla riprodurre prima dei 18 mesi, mentre sono 15 per un maschio, giusto per capire come “sarà da grande” insomma, e avere il tempo di controllare che sia ok di salute.

L’ideale sarebbe che una fattrice non faccia più di 5 cucciolate in una vita, non prima del secondo calore, anche se io aspetto i circa due anni, e ideale sarebbe anche che passi almeno un calore a vuoto fra una cucciolata e l’altra di una fattrice. Poi ovviamente se ha avuto un solo cucciolo si può chiudere un occhio e farne un’altra al calore dopo, se invece ne ha fatti tanti saltare due calori non guasta. Che poi “un calore” è relativo, perché ci sono cagne che fanno calori troppo vicini (ogni 3-4 mesi) altre che ne fanno uno l’anno, quindi contando che mediamente dovrebbero fare calori ogni 6 mesi, diciamo se fa tanti cuccioli, si può anche riposare un anno e mezzo o quasi, se ne fa un numero normale per la razza (7-10), dai, lasciamola riposare un annetto. Avere una cucciolata è faticoso…non dimentichiamolo!

Quanto appena detto vale sempre che i cuccioli siano dichiarati tutti, perché a volte alcuni se non una cucciolata intera, non vengono dichiarati e vengono venduti senza pedigree, quindi ne risultano meno. A tal proposito ricordo che il pedigree costa solo 30 euro, non serve “per le gare” ma per dirci “chi è” il nostro cane, e che quindi dobbiamo diffidare da chi fa scontoni vendendovi il cane senza … ogni cane di razza ha diritto al suo pedigree, ogni cane senza pedigree è un meticcio anche se diciamo è figlio di cani di razza, ed è illegale vendere “cani di razza senza pedigree”, di conseguenza un allevatore serio NON LO FA. Se poi decide di farvi sconti è altra storia, ma non sono i 30 euro del pedigree a cambiargli al vita!

Questi sono gli strumenti aggiuntivi che avete per cercare di capire da voi se l’allevatore vi ispira o meno… anche perché ascoltando i consigli di amici e conoscenti, spesso ognuno ha le sue idee, ha le sue simpatie, sparla di questo, parla bene dell’altro e non è facile districarsi. Qui carta canta, sperando che siano cose reali e non ci siano troppi “tarocchi“.
ENCI purtroppo non si impegna troppo a far rispettare il codice deontologico, quindi si trovano cucciolate di incesti stretti, cucciolate fatte dalla stessa cagna una dietro l’altra senza sosta, cagne che fanno più di 10 cucciolate in una vita o che fanno la prima cucciolata al primo calore, e cucciolate di cani dichiaratamente displasici (D o E di anche, 2 o 3 di gomiti), cerchiamo quindi di essere noi a “punire” questi allevatori non acquistando i loro cuccioli, sperando che così si adeguino anche loro allo standard del buon allevatore! Per controllare direttamente i dati e le caratteristiche di un cane, anche se in quel momento non è “coinvolto in nessuna cucciolata” andate invece qui libro-genealogico-on-line
a destra nella colonna potete usare dei criteri di ricerca per trovare il cane che vi interessa e guardare tutti i dati appena visti che lo riguardano. Ricordate che affermare chi i cani sono sani e che sono belli, non equivale a provarlo! Richiedete prova di quel che vi viene detto, eventualmente chiedendo aiuto a qualche amico più esperto ma magari che si occupa/intende di un’altra razza, così sarà quantomeno imparziale! Buona navigazione!

fonte: http://baiuland.it/

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2 COMMENTI

  1. Salve Sig. Federico, complimenti per l’articolo, leggendo che lei ha avuto esperienza co i rottweiler, vorrei chiederle se potrebbe consigliare qualche allevamento serio della razza.
    Grazie
    Vincenzo

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