I cani da ferma si sono evoluti dopo che l’ uomo ha cominciato a cacciare con le reti, e successivamente con il fucile. Il cane doveva localizzare il selvatico (quasi sempre di penna) inseguirlo e spingerlo a portata del cacciatore indicando con precisione dove si trovava con una postura abbastanza spettacolare detta ferma che consiste nell’ esasperazione dello sguardo fisso che precede l’ aggressione nella sequenza predatoria ancestrale.
Ovviamente per poter vedere ciò che il cane indicava il cacciatore doveva essere vicino, quindi il legame tra uomo e ausiliario doveva essere molto stretto.
L’ istinto predatorio è forte, ma l’ impulso a seguire la selvaggina non è tale da far perdere al cane il collegamento con il proprietario / leader.
La sequenza predatoria si arresta alla fase di sguardo fisso, o eventualmente al morso per afferrare messo in atto quando il cane deve recuperare la selvaggina uccisa e riportarla. Impulsività, reattività e combattività sono da medie a scarse perché controproducenti nel lavoro. Il cane deve bloccare la predazione limitandosi allo sguardo fisso, e non deve avventarsi sull’ animale finché non riceve il segnale per lo sfrullo.
Deve essere poco possessivo e sufficientemente sottomesso da consegnare una risorsa interessante come una preda appena uccisa al cacciatore anziché mangiarla. Anche la combattività verso gli altri cani deve essere bassa perché, spesso cacciano in piccoli gruppi, magari assieme ad altri specializzati in funzioni diverse (come per esempio il riporto) e comunque vengono in contatto con altri ausiliari durante le battute.
I cani da ferma sono divisi in inglesi (i tre setter inglese, irlandese e Gordon ed il Pointer) e continentali (numerosi bracchi delle varie regioni europee). I soggetti appartenenti alle razze continentali a volte sono meno specializzati sulla selvaggina di penna e più facilmente devono compiere anche il lavoro di riporto.
Gli standard di lavoro di diversi bracchi tedeschi considerano non difettoso il comportamento di un cane che insegue, cattura ed uccide una preda da pelo durante la caccia.
Questo maggiore completamento della sequenza predatoria ancestrale può riemergere più facilmente nei cani da ferma tedeschi rispetto ai soggetti di razze britanniche. Durante la cerca, un cane da ferma non ha bisogno di abbaiare per comunicare al cacciatore dove è, tanto è sempre in vista, anzi non deve allarmare il selvatico facendolo alzare in volo prima che sia sotto il tiro del fucile: quindi i fermatori abbaiano poco.
Molti cani da ferma hanno un aspetto molto piacevole ed elegante, questo ha favorito lo sviluppo di linee di sangue in cui le caratteristiche estetiche erano più importanti delle effettive capacità venatorie, così come è anche accaduto il contrario (cani da caccia bravissimi, ma effettivamente poco rispondenti ai canoni morfologici delle razze di appartenenza).
Per alcune razze la differenza tra i soggetti da lavoro e quelli da bellezza è diventata enorme e bisogna necessariamente tenere conto dell’ attitudine della linea di sangue dell’ individuo che prendiamo in considerazione.