10 regole per l’addestramento del cane da ferma

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Cibo per cane corso
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cane da fermaAddestrare un cucciolo è un’arte. Aiutare un cane sano a diventare un eccellente cane da caccia è una passione che richiede un considerevole impegno. Anche il Bracco Francese, di cui si dice che sia già addestrato, ha bisogno di istruzione per svilupparsi in un cane da ferma utile e ubbidiente. Quando si prende un cucciolo si assume la responsabilità di allevarlo bene. Ma per poterlo fare esistono delle regole da seguire. Seguendo attentamente queste 10 regole è probabile che il vostro cucciolo diventerà un cane da caccia coi fiocchi.

1) Socializzate il cucciolo

La socializzazione è un elemento dell’addestramento fondamentale, senza il quale il cucciolo non diventerà né un buon cane da caccia né semplicemente un buon cane. I cuccioli a cui viene impedito il contatto con la gente durante le prime 12 settimane di vita rappresentano un incubo per l’addestramento.
Dall’ottava alla dodicesima settimana di vita i cuccioli dovrebbero entrare in contatto con il maggior numero di persone possibile. Naturalmente le loro esperienze con le novità dovrebbero essere generalmente positive in modo da evitare la paura verso gli estranei. Comunque, durante i primi 6 mesi di vita è cruciale che il cucciolo accumuli tanta esperienza e sia esposto al tutti i tipi di novità. Così imparerà a conoscere il mondo sviluppando una personalità equilibrata e pronta a affrontare ogni evento con armonia. Ma è importante che siate voi a conoscere il vostro cucciolo e a farvi conoscere da lui in modo che impari anche a fidarsi di voi. Sarete l’addestratore del vostro cane, quindi è fondamentale che il cucciolo capisca che da voi proviene tutto ciò che è nuovo. Sarà più facile passare dalle queste esperienze quotidiane al vero e proprio addestramento.
Per esporre correttamente un cucciolo alle novità che accompagnano le sue prime esperienze, portatelo a fare delle passeggiate, sia in città, sia in campagna, così da fargli conoscere altri animali, persone nuove e l’universo degli odori. Permettete agli estranei di accarezzarlo e fargli le feste. Il cucciolo ha bisogno di conoscere il mondo, non soltanto il vostro cortile.

2) Attenzione alla salute

Cercate un veterinario vicino a casa vostra al quale poter dare la vostra fiducia e conservate sempre a portata di mano il suo numero di telefono per ogni evenienza. Mantenete sempre aggiornato il libretto delle vaccinazioni. Sverminate il cane regolarmente e informatevi sulla presenza di lehismanniosi e di filariosi nella zona dove abitate o dove portate il vostro cucciolo a spasso. Basta una semplice prevenzione per evitare delle brutte malattie. Anche pulci e zecche possono essere pericolose, dunque attenzione e prevenzione!
Controllate spesso le orecchie e la cute del cucciolo per accertarvi che sia tutto a posto. Anche la formazione del tartaro può essere evitata se insegnerete al cane fin da piccolo a farsi lavare i denti. Esistono in commercio dentifrici per cani al gusto di carne. Abituare il cucciolo a farsi manipolare ed esaminare fa parte dell’addestramento e rende più facile al veterinario un esame approfondito.
Date al vostro cane un’alimentazione di qualità a base di carne, ma non nutritelo neanche con troppa proteina. Per il cucciolo vanno benissimo le crocchette di una buona marca con circa il 24%- 28% di proteine e il 15%-20% di grassi. La quantità di cibo aumenterà rapidamente durante la fase di crescita del cucciolo, ma non esagerate perché un cane grasso è predisposto a un considerevole numero di problemi. E non dimenticate mai l’acqua, sempre tanta acqua.

3) Non siate impazienti di cominciare l’addestramento

Non aspettatevi imprese esagerate da vostro cucciolo. Troppo addestramento troppo presto potrebbe togliere al cucciolo stile e passione. È meglio sbagliare per difetto che per eccesso. Il cucciolo ha bisogno di imparare alcuni comandi per la sua stessa sicurezza e per il corretto comportamento a casa. All’inizio gli insegnerete il “NO” e che mordere è inammissibile. Potete anche cominciare a insegnargli a venire quando chiamato, correndo via e pronunciando il suo nome oppure ripetendo “QUI, QUI”. Ricompensatelo sempre generosamente per avervi ubbidito facendogli tante feste oppure dandogli una leccornia.
Tra le 10 e le 12 settimane di età il cucciolo è pronto per imparare “SEDUTO” e “TERRA”. Non esagerate facendo eseguire il comando troppo a lungo. All’inizio si tratta soltanto di fa capire al cucciolo cosa significano quelle parole. Non è ancora richiesta una reazione da professionista. C’è che preferisce insegnare ai giovani cani fa ferma prima il “TERRA” dl “SEDUTO”, perché spesso tendono a sedersi quando gli si ordina il “TERRA”.
Spesso, con un cucciolo di una razza da ferma si gioca con la piuma. Si legano insieme alcune penne di uccello e a loro volta con uno spago si attaccano ad una canna. L’istinto del cucciolo lo porta a fermare la piuma. Ma non esagerate. È un gioco basato sulla vista e non sull’olfatto che potrebbe quindi insegnare il cucciolo a rompere la ferma. Questo gioco serve soltanto a tirar fuori l’istinto della ferma nei cani dalle 12 alle 14 settimane.
Sviluppare presto l’istinto al riporto è molto utile. Un calzino imbottito oppure una palla da tennis si prestano bene all’insegnamento. L’ideale sarebbe cominciare l’esercizio in un luogo delimitato in modo da evitare che il cucciolo scappi con l’oggetto. L’oggetto usato per questo esercizio non deve essere lasciato al cane dopo l’esercizio; lo deve considerare un premio.

4) Siate voi il capobranco

Il cucciolo è un animale che vive in branco. È imperativo avere sempre ben presente questo fatto. Se il cucciolo non vi considera il capobranco, farà quel che gli pare, ogni qual volta ne avrà il capriccio. Vedrete così svanire il sogno di un ausiliare ubbidiente e vi ritroverete un teppista che alla prima occasione se ne andrà per i fatti suoi impedendovi si avvicinarvi alla selvaggina. Oltre ad essere inutile per la caccia, un cane così insubordinato è un incubo in casa e una minaccia a se stesso.
Non si tratta di porsi come un sergente severo, ma è necessario essere sempre un padrone paziente ma risoluto nel farsi rispettare. È più facile far capire presto al cucciolo chi comanda, piuttosto che raddrizzare un delinquente di 18 mesi.
MAI colpire il cucciolo, soprattutto il Bracco Francese, con le mani. L’ultima cosa che volete è che abbia paura delle vostre mani. Oltre a pregiudicare il futuro addestramento che si basa sulla fiducia, otterrete soltanto che il cucciolo si tenga sempre “fuori tiro” delle vostre sberle. Il cucciolo deve pensare che le mani servono soltanto a dare carezze e premi, e naturalmente sono un mezzo per imporre su di lui i vostro volere, tenendolo fermo oppure premendo a terra per insegnargli il terra.

5) La ripetizione è la chiave dell’addestramento

Uno degli obiettivi principali dell’addestramento è di ottenere sempre gli stessi risultati dai vostri comandi. Ciò si raggiunge attraverso la ripetizione. Il cucciolo impara attraverso la ripetizione degli esercizi, un po’ come fa uno scolaro che impara a memoria le tabelline. Ma tenete presente che l’attenzione del cucciolo è limitata. Non annoiatelo quindi con lezioni lunghe e tediose che risultano meno efficaci di lezioni frequenti ma brevi.
Abituatevi a dire il comando una volta sola. Pronunciate la parola di comando e fate ubbidire il cucciolo. Un cane ben addestrato esegue immediatamente l’ordine. Durante l’addestramento il cucciolo può anche imparare, senza che voi ne abbiate l’intenzione, che non è necessario obbedire subito e voi incoraggerete questo suo comportamento quando, spazientiti, comincerete a ripetere il comando sempre più esasperati. Il cucciolo deve imparare a tornare al primo fischio, o appena sente il suo nome. Questo è anche per il suo bene, e un giorno potrebbe salvargli la vita. Non sono pochi i cani che non hanno ubbidito quando i loro padroni si sono accorti stava arrivando una macchina.

6) Non esagerate

C’è gente che crede che il cane possieda in vocabolario ampio come il loro. Quando devono ordinargli qualcosa cominciano a dire: “Allora, dai, che fai? Vai, prendi e porta, qui, piccolo, qui…” e più vedono che il cane non capisce, più alzano la voce, credendo così di imporre la loro autorità. Purtroppo i cani capiscono soltanto quello che hanno imparato in sede di addestramento o durante la quotidiana routine con i padroni. Limitatevi a un numero definito di comandi e attenetevici. I cani vi ubbidiranno meglio e più prontamente. Basta dunque ripetere il comando una sola volta e che sia sempre lo stesso.

7) Procedete per gradi

Nell’addestramento tutte le esperienze sono strettamente connesse. Il cane deve essere padrone di ogni aspetto dell’insegnamento prima di poter essere definito un eccellente cane da caccia.
È difficile che sia corretto al frullo se la ferma non è solida. L’addestramento deve essere visto come uno strumento duttile sul quale costruire grado dopo grado. Si può procedere verso lo stadio successivo soltanto quando quello precedente sia stata imparato. L’insegnamento di ogni comando deve essere scomposto in frazioni più semplici perché il cane impari prima e meglio. Non potete pretendere che il cane riporti un fagiano abbattuto se prima, non gli avete insegnato la cerca, la ferma, la correttezza al frullo, quella al colpo di fucile e infine il riporto.

8) Non perdete la pazienza

Per Gianni Puttini, un grande addestratore del secolo scorso, il requisito principale dell’istruttore “è amare il cane. Occorrono poi: buon grado di intelligenza, notevole udito, buona vista, garretti d’acciaio e CALMISSIMO SISTEMA NERVOSO.” Ricordatevi che come addestratori siete voi i primi a dover imparare e a chiedervi le ragioni dei vostri insuccessi. È più probabile che il cane non faccia progressi per la vostra incapacità a trovare metodi adatti a insegnare determinati esercizi, che dal cane la cui preoccupazione principale è quella di accontentare il padrone.
Non punite mai un cane per non aver eseguito un comando che non capisce. Pretendere che esegua il “TERRA” quando non avete mai perso un momento per insegnarglielo è un vostro errore, non del cane.
Il cane deve essere corretto nel punto preciso dove ha commesso l’errore e immediatamente dopo averlo commesso. Se ordinate il “SEDUTO” nel punto A e il cane procede fino al punto “B” prima di ubbidire, non redarguitelo nel punto B, ma portatelo prima sul punto A e lì richiedete che esegua correttamente l’ordine.
Non punite il cane per non essere tornato immediatamente al vostro comando. Imparerà soltanto che lo state redarguendo perché è tornato da voi.
Quando vi accorgete di essere irritati o frustrati è meglio smettere la sessione di addestramento. I cani sono molto sensibili al linguaggio del corpo e se siete agitati se ne accorgeranno subito e diventeranno confusi.
Non crediate che esistano scorciatoie all’addestramento, come collari i elettronici. Da una scossa elettrica il cane non impara niente e rischiate di farne un nevrotico.

9) Preparate gradualmente il cane al colpo di fucile

È assolutamente sbagliato esporre il cucciolo allo sparo, se non si è prima fatto un giusto lavoro preparatorio. La paura del colpo di fucile è un grave problema per il cane da caccia. Ci sono cani che non hanno mai sentito uno sparo e non si spaventerebbero neanche se si trovassero in mezzo a una trincea. Ma spesso è necessario arrivare per gradi alla dimestichezza con lo sparo.
Abituate il cucciolo ai rumori sbattendo le porte o picchiando sulle pentole prima di dargli la pappa. Ma prima di far sentire al cane il suo primo sparo è bene che abbia già acquistato una certa dimestichezza con la selvaggina. Per farlo ci sono le Zone Addestramento Cani e le aziende venatorie, se non conoscete dei luoghi ricchi di selvaggina dove la caccia sia permessa.
Una volta che il cucciolo si sia appassionato per la caccia e abbia capito che il suo compito è quello di individuare la selvaggina, sarà possibile familiarizzarlo con il colpo di fucile. Non appena sia riuscito a fermare correttamente una quaglia, una starna oppure un fagiano e questo si sia involato fragorosamente davanti al cucciolo in modo da stimolare al massimo il suo istinto venatorio, solo a quel punto, si potrà esplodere un colpo. Magari si può cominciare con una pistola a salve per poi passare gradualmente al fucile da caccia vero e proprio.

Se il cucciolo dovrà cacciare insieme al falco, è bene far si che i due rimangano quanto più possibile insieme, magari in giardino in modo che entrambi si abituino l’ uno all’altro.
Per i falchi più intolleranti ai cani,come ad esempio i falchi di harris, associare la presenza del cucciolo al momento del cibo sul pungno o sul logoro.

10) Fategli vedere gli “animali”

Si tratta di questo alla fine – l’orgoglio di assistere allo sviluppo del vostro cucciolo in un cane da caccia eccellente. Più animali vede, più il cane acquisirà esperienza e più diventerà un buon cane da caccia. Purtroppo non si può insegnare a un cane da ferma a cacciare in un cortile.
Per “animali” si intendono gli uccelli che costituiscono la selvaggina d’elezione del cane da ferma. Uccelli, tanti uccelli. Questa è la chiave per insegnare al vostro cane a cacciare. Per questo è importante portarlo a caccia. Non è necessario che siate armati di fucile anche voi. La cinofilia venatoria consiste nel osservare e apprezzare il buon lavoro del cane da caccia a contatto con la selvaggina. Se il vostro cane non avrà mai visto un uccello non sarà mai un cane da caccia.
Per saperne di più sulla selvaggina e come trovarla.
Addestrare un cucciolo è un arte, una scienza, e qualcuno la considera una religione. Se avrete l’umiltà di essere voi i primi a imparare come si addestra un cane, e l’infinita pazienza che il vostro cucciolo richiede per diventare un buon cane da caccia, forse ci riuscirete. L’addestramento non deve essere mai visto come una limitazione, bensì come la disciplina che gli permetterà di sviluppare al meglio quelle caratteristiche congenite che ne fanno un cane da caccia.

fonte: www.falconeria.org

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