Da dove proviene l’utilizzo di cani da caccia? L’uomo utilizza l’aiuto dei cani (anche per la caccia) da migliaia e migliaia di anni. In ogni tempo ed in ogni luogo ha tenuto con sé un cane, e non solo da 14 – 15.000 anni, come si è creduto sino ad oggi, ma addirittura da quasi 100.000 anni (come dimostra la moderna archeologia).
Piero Scanziani nel suo libro “Il cane utile” scriveva: “Abbiamo avuto civiltà senza cavallo, persino civiltà senza ruota. Mai civiltà senza cane. Senza cane, niente uomo”.
I nostri antenati, che vivevano nelle caverne, scoprirono ben presto che potevano stare più tranquilli se accanto a loro c’era un cane a fare la guardia, oppure che potevano avere più cibo a disposizione se andavano a caccia accompagnati da uno o più cani.
Il cane infatti, grazie alle sue capacità olfattive e uditive, è stato fin dall’età delle caverne il compagno più fedele dell’uomo, quello che doveva procurarsi il cibo cacciando piccoli e grandi animali. Ha lavorato per lui, come animale da soma, trascinando slitte su neve e terra, prima del cavallo.
Col passare del tempo gli uomini hanno selezionato ed ha addestrato diversi tipi di cani da caccia, secondo il tipo di preda a cui erano destinati. Dai tempi preistorici e fino ai giorni nostri, la caccia ancora oggi vede il cacciatore ed il cane come un accoppiamento indissolubile. I cani da caccia si dividono così in varie categorie, sempre seguendo le diverse tipologie di caccia che l’uomo ha sperimentato nel tempo per ottimizzare i risultati di tale attività così importante e vitale per lui.
E così abbiamo le seguenti categorie di cani da caccia:
- Cani da ferma: cani la cui razza, sentito l’odore di una preda, si ferma a breve distanza, puntandola e rivelando così la presenza del selvatico al cacciatore;
- Cani da cerca: cani utilizzati per la caccia ove vi una folta vegetazione in quanto questi animali hanno la caratteristica distintiva di essere degli instancabili cani da scovo e di stanare le prede;
- Cani da seguita: cani che hanno la particolarità di seguire la preda e vengono utilizzati per la maggiore per la caccia alla lepre ed al cinghiale;
- Cani da tana: cani con la peculiarità di scovare la preda dentro la tana;
- Cani da traccia (o da sangue): sono cani selezionati ed addestrati per recepire l’odore del sangue lasciato sul terreno dall’animale ferito e seguire la sua pista al fine di permettere un recupero più agevole al cacciatore;
- Cani da riporto: sono cani dotati di un forte senso del recupero dell’animale abbattuto e vengono magistralmente utilizzati sia per il recupero di selvaggina abbattuta sul terreno, sia per il recupero di animali acquatici caduti in acqua.
Le categorie dei cani da caccia sono visionabili nell’elenco stilato dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana.
fonte: best5.it