Nel cane, il raggiungimento della maturità sessuale è fortemente influenzato dalla razza e dalla taglia del soggetto:
- Razze di piccola taglia e toy:
- Le femmine presentano il primo calore intorno ai 6 mesi;
- I maschi diventano sessualmente maturi a 6-7 mesi.
- Razze di taglia grande-gigante:
- Le femmine presentano il primo calore a 12-15 mesi;
- I maschi diventano sessualmente maturi a 8-9 mesi.
Importante:
- Nonostante le tempistiche suddette, possono essere presenti grandi differenze individuali all’interno di una stessa razza ed in generale, soggetti dal carattere più timido e remissivo, potrebbero presentare uno sviluppo sessuale più tardivo.
- Nelle femmine è frequente che il primo calore passi inosservato, sia, in termini tecnici, “silente”, cioè che non dia quelle evidenti manifestazioni fisiche e comportamentali che permettono al proprietario di riconoscerlo.
- Anche se la maturità sessuale è raggiunta all’età sopra menzionata, bisogna evitare di avviare individui troppo giovani alla riproduzione, perché sul piano emotivo-comportamentale, proprio come avviene nell’uomo, non hanno ancora raggiunto una buona solidità caratteriale.
Le femmine dovrebbero essere coperte dal maschio verso i 2 anni;
nel maschio la carriera riproduttiva può iniziare un poco prima, a circa 1.5 anni, ma va tenuta in considerazione l’evenienza che un soggetto inesperto o troppo giovane, possa essere rifiutato dalla cagna, o non sia in grado di coprirla.
- Il comportamento sessuale è in parte innato, in parte appreso, ovvero si affina con l’esperienza.
Calore ed accoppiamento:
Nel cane, a differenza di quanto avviene per i suoi progenitori selvatici, la domesticazione ha fatto sì che l’attività riproduttiva fosse più frequente e meno influenzata da fattori ambientali (come la luce e la temperatura).
Le femmine presentano una media di 2 calori all’anno, intervallati l’uno dall’altro di circa 6 mesi. In termini tecnici la cagna viene definita monoestrale stagionale.
Anche in questo caso la razza e la taglia sembrano influenzare moltissimo il numero e la durata dei calori: le razze c.d. nordiche, che hanno mantenuto molte più affinità con il progenitore selvatico (ad es. Husky), possono manifestare 1 solo calore all’anno, mentre il Pastore Tedesco sembra, da studi condotti sul campo, avere un intervallo inter-estrale (cioè tra un calore ed un altro), più breve.
Qualsiasi sia la razza, l’importante è la regolarità con cui si manifestano i calori, per questo sarebbe sempre opportuno tenerne nota sul libretto sanitario.
Il ciclo riproduttivo della cagna è abbastanza complesso ed ogni sua fase è caratterizzata da un tempo e da manifestazioni fisiche e comportamentali precise.
Con un’estrema semplificazione si può dire che il calore abbia una durata media di circa 18-20 giorni:
- 1-9° giorno (c.d. Pro-estro), la femmina può: apparire più irrequieta, bere maggiormente, urinare spesso (nelle urine sono contenuti particolari feromoni che segnalano al maschio il suo stato).
La vulva diventa edematosa ed ipertrofica, compare un flusso vaginale sanguigno.
In questa fase, nonostante il maschio sia interessato a lei, la femmina lo rifiuta ancora, a volte anche in modo brusco e violento.
- 9-18° giorno (Estro vero e proprio), la femmina diventa più ricettiva, cerca attivamente il compagno, assume atteggiamenti particolari (ad es. mostra il posteriore e sposta la coda, per mettere in evidenza le labbra vulvari, che presentano contrazioni ritmiche, dette di “ammiccamento”), compare il “riflesso dell’immobilità”, se il maschio le poggia il muso sul dorso/spalla, lei resta ferma.
L’edema e l’ipertrofia vulvare si evidenziano ulteriormente, lo scolo vaginale da sanguigno si schiarisce, fino ad assumere una tonalità giallo-paglierina, chiara o diventa incolore.
L’ovulazione di solito avviene 1-3 giorni dopo la prima accettazione del partner ed ha una durata variabile, ma limitata: da 12 a 72 ore (questa stretta finestra temporale è l’unico momento in cui la cagna è effettivamente feconda!).
Empiricamente, per aumentare le probabilità di successo dell’accoppiamento, si dovrebbe presentare il maschio alla femmina circa 3 giorni dopo l’inizio dell’estro, o lasciare i due partner insieme per tutto il periodo di accettazione della femmina.
Sicuramente, metodi predittivi più certi e mirati del tempo ovulatorio sono:
- L’esecuzione di strisci vaginali, che permettono di monitorare l’andamento dell’estro (grazie alle caratteristiche modificazioni che si determinano nelle cellule epiteliali vaginali);
- La determinazione della “progesteronemia” (cioè del livello ematico di un particolare ormone, il Progesterone, che sale 2-3 giorni prima dell’ovulazione).
Accoppiamento:
La monta avviene con i cani in piedi: il maschio afferra con le zampe anteriori i fianchi della compagna, che tiene la coda scostata lateralmente (primo stadio del coito).
Durante la penetrazione il maschio compie movimenti di spinta con la pelvi, accompagnati da “calpestio” delle zampe posteriori.
Segue poi la fase di discesa, in cui il maschio scende dalla femmina e si rigira sollevando un arto posteriore sopra di lei.
In questo modo i due animali restano a contatto con i posteriori (secondo stadio del coito), per un periodo che varia dai 5 ai 30 minuti (fase di blocco), al termine del quale, con la deturgescenza del pene, si separano.
Gravidanza e parto:
La gestazione dura tra i 65 +- 1 giorno dal picco di progesterone e la gravidanza si fa evidente intorno alla 6°- 7° settimana, quando i capezzoli si inturgidiscono, l’addome si dilata e la gestante appare più sedentaria e tranquilla.
Proprio come avviene per le donne, una dieta equilibrata e ben bilanciata è indispensabile per il corretto sviluppo dei feti, per questo è bene ricorrere ad alimenti specificamente formulati per rispondere ai fabbisogni delle femmine gravide.
Qualche giorno prima del parto, la mamma inizierà a ricercare un luogo sicuro e protetto (la tana), ove dare alla luce i piccoli (alcune femmine possono cercare ed accumulare pezzi di stoffa, giornali, vestiti dei proprietari, per tappezzare il giaciglio).
I padroni possono aiutarla ed indirizzarla nella scelta, mettendole a disposizione una scatola di cartone, una cesta od altro, ben imbottita di teli puliti, collocata in un angolino tranquillo della casa.
Alcune femmine manifestano delle perdite vaginali inodori biancastre, od appena striate di sangue, dense ed appiccicose, causate dallo scioglimento del tappo mucoso che aveva “sigillato” la cervice uterina durante tutta la gravidanza.
Nelle ventiquattr’ore precedenti il parto, la temperatura rettale della cagna si abbassa di circa un grado (attestandosi sui 37-37.8 C° VS i normali è 38,5 C°), le mammelle diventano particolarmente turgide ed ad una leggera pressione sul capezzolo si ha fuoriuscita di latte.
Nelle pluripare (che hanno avuto diversi parti), la secrezione lattea può essere evidente diversi giorni prima del parto.
Poco prima del travaglio, la puerpera inizia a leccarsi i capezzoli, così da depositarvi i feromoni contenuti nella saliva, che attireranno poi i nascituri, invogliandoli a poppare.
Molte cagne amano far partecipare i loro proprietari al lieto evento, per ricevere da loro rassicurazione e sostegno.
In alcune razze, per la particolare anatomia (ad esempio in tutte quelle in cui la testa è molto grande: Bulldog, Mastini, Rottweiler, Chihuahua, ma anche Bassotti… etc), è utile la presenza del veterinario, per assistere la partoriente in caso di necessità od addirittura può essere necessaria la pianificazione preventiva di un cesareo.
Durante il travaglio aumenta l’irrequietezza: la puerpera appare agitata, cambia spesso posizione, si guarda ansiosamente il fianco, si lecca la regione vulvare e le labbra.
In questa prima fase le doglie sono deboli ed intermittenti, spesso accompagnate da minzione (urinazione).
La fase espulsiva vera e propria è caratterizzata da contrazioni più violente e ritmiche, intervallate tra loro da periodi regolari e sempre più ravvicinati.
Il parto può avvenire, indistintamente, in posizione di decubito sul fianco o seduta od in stazione quadrupedale.
La rottura degli invogli fetali lubrifica il canale del parto, agevolando il passaggio e l’espulsione del neonato.
La presentazione dei feti può avvenire fisiologicamente sia di testa, che podalica ed appena il cucciolo viene alla luce, la mamma recide il cordone ombelicale con i denti ed inizia a leccare vigorosamente il piccolo, per agevolarlo nella respirazione e per stimolarne la circolazione.
In alcune circostanze, soprattutto se la femmina è alla sua prima esperienza (è primipara), potrebbe disinteressarsi alla prole e non recidere il cordone ombelicale.
Toccherà quindi al proprietario assolvere questo compito e prestare le prime cure al neonato.
Il cordone dovrà essere reciso con delle forbicine (adeguatamente disinfettate), a circa 3-4 cm di distanza dall’ombelico; verrà applicata una leggera pressione sul moncone rimasto, per fermare la normale fuoriuscita di sangue.
Si dovrà poi ripulire il musetto (bocca e naso) del piccolo, per favorire la respirazione ed asciugarlo, per evitare che si raffreddi.
Le membrane fetali possono essere espulse tutte insieme, poco dopo la nascita dell’ultimo genito, o di volta in volta e la cagna può ingerirle.
L’intervallo tra la presentazione dei singoli cuccioli è molto variabile: va dai 5-10 minuti, ai 20-60 minuti, ma in media è di30 minuti.
La durata media di un parto di 5 neonati è di circa 3 ore.
Nelle cucciolate numerose l’intervallo di espulsione tra un feto e l’altro si dirada gradualmente e gli ultimi nati possono venire alla luce anche 10 ore e più dal primogenito.
Il numero di nati per cucciolata è estremamente variabile in base alla razza, ma in generale i parti unipari (con un solo piccolo) sono molto rari.
Alcune cagne allattano immediatamente i neonati, via via che nascono, mentre altre lo fanno solo a parto ultimato.
Istintivamente i cagnolini si spingono alla ricerca del capezzolo più vicino, attratti dal calore e dai feromoni qui precedentemente deposti ed inizieranno a poppare.
E’ di estrema importanza che i cuccioli si nutrano entro le 12 ore dal parto, per assumere il “primo latte”, tecnicamente definito colostro, ricco di anticorpi e sostanze nutritive indispensabili per la loro sopravvivenza e la futura salute.
Se i piccoli sono restii ad attaccarsi al capezzolo, vanno aiutati mettendoli con il musetto a contatto di esso ed esercitando una leggerissima pressione sulla mammella per far uscire un po’ di latte.
Al termine del parto mamma e neonati vanno lasciati riposare tranquilli ed indisturbati.
Normalmente la femmina non abbandona la tana per le prime 12-24 ore successive e può anche rifiutare il cibo e l’acqua, che comunque vanno sempre lasciate a disposizione.
Per tutto il primo mese di vita, il latte materno rappresenta l’unica fonte nutritiva dei piccoli.
Come per la gravidanza, anche per l’allattamento è bene somministrare alla cagna un alimento specifico, che soddisfi l’enorme fabbisogno energetico, apportando la giusta quantità di minerali ed oligoelementi.
2-3 giorni dopo il parto, la cagna presenta un fisiologico scolo vaginale, di colore scuro, quasi nerastro, che tende poi a schiarirsi, fino a scomparire del tutto entro 20-25 giorni.