Gruppo Cinofilo dell’Esercito

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Cibo per cane corso
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Ce.Mi.Vet addestramento Unità cinofila Patrol EDD ricerca e immobilizzazione di personale ostile

​Il Gruppo Cinofilo dell’Esercito, nasce il 1° luglio 2002 a Grosseto, nell’ambito del Centro Militare Veterinario.

​E’ un Reparto a livello battaglione, unico nel suo genere, dotato di un proprio comando ed organizzato in maniera specifica per poter garantire sia l’allevamento dei cani e l’addestramento dei binomi nelle differenti specializzazioni, sia l’approntamento e l’impiego di assetti cinofili.

I nuclei cinofili vengono prioritariamente impiegati a favore dei contingenti militari all’estero ma, all’occorrenza, possono essere impiegati sul territorio nazionale con compiti di sorveglianza di obiettivi strategici per il Paese, di ricerca armi e munizioni e di “bonifica” di aree ed infrastrutture.

​Inizialmente assegnati ai reggimenti del Genio, i plotoni cinofili dei reggimenti 3° di Udine, 10° di Cremona e 8° di Legnago, sono stati dal 2008 accentrati in un’unica compagnia cinofila del Genio, posta alle dirette dipendenze del Comandante del Gruppo Cinofilo a Grosseto.

LA STORIA DEI CANI DA GUERRA

Nella loro storia i cani vennero impiegati spesso a fianco degli eserciti. I primi popoli ad impiegarli di cui si abbia notizia, furono gli Assiri seguiti da Egizi, Greci e Romani.

Agli inizi del XX secolo molti eserciti europei iniziarono a utilizzare i cani non solo in combattimento ma anche in mansioni diversificate e più complesse; i Russi nel conflitto Russo-Giapponese li usarono nel campo sanitario mentre Bulgari ed Italiani usarono cani “sentinelle” nei Balcani ed a Tripoli.
Fu comunque durante le due guerre mondiali che il fenomeno assunse un’ampiezza particolare.
Nella prima guerra mondiale ne fecero largo uso i Tedeschi, i Francesi ed i Belgi. L’esercito tedesco utilizzò i cani con funzioni di porta ordini e di assistenza sanitaria.

​ Nel secondo conflitto mondiale gli Stati Uniti avviarono un programma di addestramento per cani da guerra. In breve furono arruolati circa 20.000 cani e di questi circa 2000 furono inviati sui fronti di combattimento. I migliori risultati si ebbero nella giungla durante il conflitto contro i Giapponesi ove l’oscurità e la densa vegetazione permettevano ai soldati nemici di colpire di sorpresa le unità statunitensi; i cani, in tale contesto, seppero funzionare ottimamente come sentinelle, intercettando il soldato nemico quando i commilitoni umani non potevano ancora percepirne la presenza.

ADDESTRAMENTO

​Il “Metodo addestrativo dei nuclei cinofili dell’Esercito italiano” utilizzato dagli Istruttori militari del Gruppo cinofilo, non prevede l’utilizzo di procedimenti coercitivi; privilegia, invece, tutte quelle attività finalizzate a rafforzare il legame affettivo ed i sentimenti di fiducia reciproca, di intesa ed affiatamento tra il cane ed il suo conducente.

foto: Fabrizio Villa
foto: Fabrizio Villa
foto: Fabrizio Villa

Il gioco riveste un ruolo centrale nell’addestramento: il cane militare impara a riconoscere e segnalare qualsiasi tipo di esplosivo proprio attraverso il gioco. La specializzazione dei binomi viene conseguita al termine di un corso della durata di circa un anno che presuppone lo svolgimento di specifiche attività volte a conferire loro la cosiddetta “capacità combat” connessa al superamento di moduli addestrativi quali: il trasporto tattico su qualsiasi mezzo militare, l’elisbarco ed elimbarco, il superamento di un corso d’acqua, tecniche di movimento e combattimento in ambiente urbano, tecniche di sicurezza e vigilanza di punti ed aree sensibili, controllo della folla, procedure di reazione automatica immediata, ecc..

Il programma di memorizzazione delle sostanze esplosive sviluppato ha dato ottimi risultati tanto da destare l’interesse anche di Eserciti di altri Paesi che più di una volta hanno scelto la sede del Gruppo Cinofilo dell’Esercito Italiano per un addestramento congiunto.

foto: Fabrizio Villa

A completamento di ogni corso è previsto un periodo di Training on Job: una sorta di tirocinio di circa un mese svolto in Kosovo, un’area che rappresenta un’ottima palestra in grado di perfezionare e consolidare quanto appreso durante il corso. Oggi la Forza Armata può avvalersi nel settore cinofilo di un know how di interesse a livello internazionale e di una significativa esperienza maturata in campo operativo.
​​Difatti, nuclei cinofili dell’Esercito italiano sono tuttora impiegati con successo in tutti i Teatri Operativi ove forniscono quotidianamente una risposta concreta alle esigenze operative dei nostri soldati esprimendo capacità operative preziose poiché consentono di ridurre il rischio di incidenti e quindi, in definitiva, di salvare vite umane.

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1 COMMENTO

  1. Fin da piccola, sono sempre stata appassionata a qualunque animale, ma sopratutto i cani, infatti faccio anche volontariato, per aiutare cani abbandonati, maltratti ecc, per cercare per loro una bella famiglia.
    Io questo tipo di lavoro, lo sogno da una vita,quindi questa e una esperienza da vivere in prima persona

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